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Visualizzazione dei post da giugno, 2019

A spasso con le Garamonds

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TORNAVENTO Come avrete intuito -e se siete capitati tra queste righe significa che siete persone intuitive-, uno degli scopi del Garamond's club è lo scambio di spunti utili per un'ordinaria sopravvivenza. Vogliamo tutti sentirci vivi. In maniere diverse… attingendo a varie fonti, con percorsi a volte alternativi, a volte mainstream. Beviamo libri come assetati nel deserto, mangiamo film come digiuni da mesi, scappiamo in mini-fughe di un paio d'ore come non vedessimo luce del sole da tempo immemore. A questo proposito, se come me vivete vicino a Milano, vorrei darvi un paio di dritte per passare qualche momento in completo relax, prendendovi il lusso di dimenticare, anche per poco,   la frenesia della città. A qualche chilometro di distanza dall'aeroporto di Malpensa (circa una trentina dalla big city, non di più), si trova TORNAVENTO, una frazione del comune di Lonate Pozzolo; lo localizzerete comodamente impostando sul navigatore proprio il nome

Arrivederci Professore

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al cinema dal 20 giugno ATTENZIONE SPOILER!!! Siamo abituati a vedere il camaleontico Johnny Depp in ruoli sempre sopra le righe, basti pensare a “Pirati dei Caraibi”, piuttosto che “La fabbrica di cioccolato”, “Edward mani di forbice” e “Sweeney Todd”, solo per citarne alcuni. Nel nuovissimo film del regista e sceneggiatore Wayne Roberts (già conosciuto per “Katie says goodbye” con Olivia Cooke e Jim Belushi tra gli altri), Depp interpreta Richard Brown, professore universitario di letteratura, uomo tutto d’un pezzo con una famiglia perfetta, ma solo all’apparenza: la moglie (Rosemarie DeWitt) lo tradisce con il rettore dell’Università (Ron Livingston) e la figlia (la dolce Odessa Young) ha un rapporto burrascoso con la madre fedifraga. Nella primissima scena del film, ci viene sbattuto in faccia, a noi come al protagonista, quello che sarà il leitmotiv della storia e che causerà turbamenti, ma anche prese di coscienza, a Richard e alle persone che lo circondano: can

Una notte a Napoli

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Chi mi conosce sa che faccio una vita alquanto “impegnativa”, soprattutto a livello emotivo, e che quindi spesso mi ritrovo ad avere bisogno di attimi di libertà. Secondo voi, quale modo migliore per evadere se non un bel viaggetto? E così ho deciso di passare un weekend solare e assolato nella meravigliosa e accogliente Napoli. Arrivo sabato mattina e vengo accolta dal sorriso e dall’abbraccio della mia amica Antonella…sapete quelle amiche belle, dagli occhi pieni di vita e dai modi affettuosi, che ti arricchiscono con la sola presenza? Ecco, lei è proprio così. Dopo un passaggio veloce a casa per depositare il trolley e rinfrescarmi un po’, ci incamminiamo per le strade piene di odori e colori di questa magica città. Prima tappa: il Cimitero delle Fontanelle, un luogo di immensa spiritualità dove vengono conservate, con estrema cura, le ossa dei caduti in guerra e di chi è stato portato via dalla peste. I visitatori lasciano degli oggetti propri (foto, bigliettini, rosari

Almarina

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“Perché ci vuole un sacco di tempo, o una poesia perfetta, per dire davvero le cose come stanno” In Almarina c’è luce, la luce del sole, la luce del buio e del chiuso che può aprirsi. C’è odore e colore di mare, anche se questo mare è sullo sfondo e fa da contorno alla stanzialità e all’isolamento di Nisida. A chi guarda dal Parco Virgiliano, Nisida appare enorme eppure piccola, il carcere è lassù, imperioso, ma sembra fermo, inoperoso, vuoto. La protagonista di questo romanzo, Elisabetta, ci porta con sé su quella salita, attraverso quei passi nell’aria rarefatta “tra il casotto delle guardie e quel cancello” in un posto che mai attraverseremmo nella vita. E in cui c’è più vita di quanta ne immaginiamo. Elisabetta insegna matematica ai ragazzi di Nisida. Lì dove ci sono speranze e liturgie, ci sono quotidianità e passati ingombranti, difficili da definire o da catalogare. Ci sono notti insonni, torti subiti, vendette studiate e solo rimandate. Ci sono visi e corpi.

La soffitta dei libri del cuore

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Apro oggi una nuova rubrica, dedicata ai libri del cuore. Ci affanniamo tutti a recensire le nuove uscite, quei volumi che troviamo esposti in ogni libreria o bene in evidenza nelle grandi catene, dimenticando che ci sono romanzi di qualche anno fa, un pochino più nascosti, di autori eccellenti che magari non saranno presenti nelle trasmissioni TV ma lo sono nel nostro cuore di lettori. La mia soffitta oggi si apre con la  raccolta di tre lunghi racconti (o brevi romanzi) di uno dei miei autori di noir preferiti, Eraldo Baldini : la TRILOGIA DEL NOVECENTO, edita da Einaudi. Sono tre testi di alcuni anni fa recentemente ripubblicati.  Eraldo Baldini è un autore di Ravenna, laureato in antropologia:  tutti i suoi romanzi ambientati in Romagna o nell’appennino emiliano sono caldamente consigliati non solo per le storie ma per la scrittura di qualità dell’autore e per l’atmosfera gotica e misteriosa . Pur essendo noir, non troveremo figure di commissari, avvocati o investigatori

Quando entri in un tunnel musicale

Forse i migliori incontri musicali c apitano per caso. Non ho mai seguito gli Afterhours, per pura negligenza, pur sapendo che esiste un tizio a nome   Manuel Agnelli, pur sapendo che i suddetti hanno una carriera oramai trentennale, pur sapendo che è il solo motivo per cui tante persone seguono un certo talent musicale. Insomma, buio completo. Però ho alcune amiche che li seguono con passione: chi sin dall'inizio, chi da pochi anni ma con fervore direi “religioso” misto a scombussolamento ormonale, chi ogni tanto. Si vociferava di questo tour teatrale, solo Manuel Agnelli e Rodrigo D'Erasmo al violino e visto che in fondo sono una brava persona perchè non regalare il biglietto ad un'amica di queste per il compleanno? Ma lei è stata più veloce di me e il biglietto l'aveva già. Essendo un tipo curioso, ho pensato di tenerlo per me. Milano, Teatro dal Verme, 15 aprile 2019: la mia prima volta con Manuel Agnelli e Rodrigo D'Erasmo. L&#

Storie dal Decamerone. Il Potere

Palco spoglio, due sgabelli, uno strumento, alcune note, due persone, una voce, quella di Claudio Santamaria che si trasforma in un re. Un re inteso come uomo potente, che decide la sorte altrui, che con un segno di penna su una parola, può cancellare una vita. Il potere di decidere della vita degli altri, lasciando scorrere la propria dietro apparenze e finti sorrisi. Il potere di essere rispettato, ma mai veramente amato. Il potere di esserci ma non quello di sentirsi. È un re, è un uomo di potere immaginario, quello che racconta Santamaria, eppure così vicino a qualcosa che viviamo tutti i giorni. La sensazione di dipendere da decisioni altrui prese senza tanti riguardi e senza alcuna empatia è viva e presente. Eppure qualcosa si incrina in questo uomo tutto d'un pezzo che ci parla, qualcosa lo sveglia, uno sguardo di ragazza pulito gli scrolla le spalle... Apre gli occhi su quello che miseramente è diventato, sull'impero fatto di niente su cui sta seduto. Scappa, h

Hostia. L'innocenza del male

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HOSTIA. L’innocenza del male – Federico Bonadonna In una Ostia degradata di metà anni ’80, che fa prepotentemente da sfondo al romanzo di Federico Bonadonna, incontriamo i nostri tormentati protagonisti. Emma, 7 anni, viene seguita dai servizi sociali per sospette violenze domestiche e per il suo carattere ingestibile e particolare ( spesso si masturba a sangue in classe). Martino, 26 anni, psicologo dalla vita movimentata e da un passato con parecchie ombre, segue il caso della bimba. Attorno a loro altri personaggi secondari, ma fondamentali allo sviluppo della storia: su tutti i genitori di Martino, la madre alcoolizzata e depressa verso la quale il ragazzo nutre una sorta di dipendenza, e il padre comunista. I genitori di Emma, lui spacciatore, lei prostituta, entrambi tossicodipendenti. E poi Lorenza, la fidanzata “fascio” di Martino ed Emilia, assistente sociale che aiuta a risolvere, o almeno a provarci, la situazione della bambina. L’incontro tra Martino ed

Noi... attraverso noi!

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La Ciamby            “Nei suoi occhi profondi tutta l’intelligenza e la curiosità che ha dentro. Vive le storie e i personaggi così fortemente da voler sentirseli addosso, sulla pelle, letteralmente. In una parola: Passione .” (Antonella)        “Un'esplosione di romanità travolgente, solarità irresistibile, che riesce a coinvolgere anche l'animo piu' introverso. Cerca emozioni forti sempre, per poterne restituire altrettante con trascinante allegria.” (Vianne)               “Vive la sua personale “ribellione” all' ombra del cupolone: in apparenza sempre allegra e pronta a fare caciara, in realtà fin troppo riflessiva, troppo altruista, pronta però ad iniziare nuove avventure, fossero pure di carta stampata.” (Silvy) Antonella Ciliberti      “L'insegnante che tutti avremmo dovuto o dovremmo avere. Quella che ti spinge a dare il meglio e fare delle tue fragilità un punto di forza.” (La Ciamby)     “ La nostra Audrey Hepburn partenopea