Hostia. L'innocenza del male
HOSTIA.
L’innocenza del male – Federico Bonadonna
In una Ostia degradata di metà
anni ’80, che fa prepotentemente da sfondo al romanzo di Federico Bonadonna, incontriamo
i nostri tormentati protagonisti.
Emma, 7 anni, viene seguita dai servizi
sociali per sospette violenze domestiche e per il suo carattere ingestibile e
particolare ( spesso si masturba a sangue in classe). Martino, 26 anni,
psicologo dalla vita movimentata e da un passato con parecchie ombre, segue il
caso della bimba.
Attorno a loro altri personaggi
secondari, ma fondamentali allo sviluppo della storia: su tutti i genitori di
Martino, la madre alcoolizzata e depressa verso la quale il ragazzo nutre una
sorta di dipendenza, e il padre comunista. I genitori di Emma, lui spacciatore,
lei prostituta, entrambi tossicodipendenti. E poi Lorenza, la fidanzata
“fascio” di Martino ed Emilia, assistente sociale che aiuta a risolvere, o
almeno a provarci, la situazione della bambina.
L’incontro tra Martino ed Emma
permetterà ad entrambi di fare luce sulla loro vita, sul passato e sul presente
e di fare chiarezza con gli altri, ma soprattutto con sé stessi.
Lo sviluppo degli eventi è
narrato in modo frammentario, ma troverà una linearità nel finale.
I dialoghi in romanesco sono,
forse, non sempre comprensibili per chi non è di Roma, ma sicuramente
necessari.
“HOSTIA. L’innocenza del male” è
un romanzo molto crudo, che affronta temi difficilmente digeribili (dalla
pedopornografia alle malattie mentali) che però mostra anche come, dopo tanto
dolore e un profondo lavoro su sé stessi, sia possibile elaborare il trauma e
cominciare finalmente a vivere.
La Ciamby
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