Quando entri in un tunnel musicale
Forse i
migliori incontri musicali capitano per caso.
Non ho mai
seguito gli Afterhours, per pura negligenza, pur sapendo che esiste un tizio a
nome Manuel
Agnelli, pur sapendo che i suddetti hanno una carriera oramai trentennale, pur
sapendo che
è il solo
motivo per cui tante persone seguono un certo talent musicale. Insomma, buio
completo.
Però ho
alcune amiche che li seguono con passione: chi sin dall'inizio, chi da pochi
anni ma con fervore
direi “religioso” misto a scombussolamento ormonale, chi ogni tanto. Si
vociferava di
questo
tour teatrale, solo Manuel Agnelli e Rodrigo D'Erasmo al violino e visto che in
fondo sono una brava
persona perchè non regalare il biglietto ad un'amica di queste per il
compleanno? Ma lei è stata più
veloce di me e il biglietto l'aveva già.
Essendo un
tipo curioso, ho pensato di tenerlo per me.
Milano,
Teatro dal Verme, 15 aprile 2019: la mia prima volta con Manuel Agnelli e
Rodrigo D'Erasmo.
L'attesa
dentro il teatro è un po' lunga, il posto comodo, l'emozione tanta: sentire
come funzionano live (la
prova del fuoco per ogni band per me), se le canzoni mi piacciono visto che non
ho voluto immergermi
prima più di tanto e soprattutto se riescono ad emozionarmi.
Finalmente
buio, si parte...atmosfera soft, in una scenografia che sembra un salotto, un
posto confortevole
in cui stare con gli amici.
La serata
non sarà solo di pezzi degli Afterhours, ma anche di molte cover di lusso: dai
Joy Divison, a Nick
Drake, un omaggio ai Nirvana nel 25 anno dalla morte di Kurt Kobain, al Bruce
Springsteen dell’album
Nebraska.
Il tutto
con un mix di letture, chiacchiere sulla musica, sul passato degli Afterhours e
sono anche in serata
giusta perché come ospite sale sul palco Claudio Santamaria a recitare
splendidamente un poema di
Ferlinghetti.
Non ho
amiche nei posti vicino a me, solo sconosciuti, mi immergo totalmente nella
musica, nella voce, nei
testi che parlano per me e di me, col rammarico di essermene accorta 20 anni
dopo.
Meglio
tardi che mai.
Scorrono
pezzi che fanno parte della storia degli Afterhours, da Padania, a Male di
miele, Bianca, Strategie,
Ballata per la mia piccola iena, Per sempre, Quello che non c’è, e tante altre,
meravigliose in semi
acustico con la chitarra di Manuel e il violino di Rodrigo che sarà la guida di
tutto il concerto.
Due ore e
quaranta passano troppo velocemente, non so più dove sono, ma mi accorgo di
essere in un luogo
in cui si fa cultura, quella vera: fatta di musica, lettura, confronto,
curiosità e mix di generi.
Mezzanotte
è passata, loro salutano, esco nella tiepida sera milanese. Davvero un “Perfect
day”, come la
magica canzone di Lou Reed che Manuel ci ha regalato seduto al pianoforte.
Il giorno
dopo, appena sveglia, mi metto a cercare un biglietto per la data di Trieste.
Ma questa è un'altra storia.
“Due
ciminiere e un campo di neve fradicia, qui è dove sono nato e qui morirò. “
Questa è mia.
Silvy
le passioni ti riempono la vita ed è sempre bello quando ne nascono di nuove
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